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Interoperabilità tra scuola e banca cassiera: la piattaforma SIOPE+ semplifica il lavoro delle segreterie. NOTA

da OrizzonteScuola

Di redazione

La piattaforma SIOPE+ è una delle piattaforme abilitanti inserite nel Piano Triennale per l’Informatica nella Pubblica Amministrazione 2022-24. SIOPE+ – scrive il MIM nella nota del 14 maggio – rende automatico il colloquio tra la scuola e la banca cassiera, grazie al nuovo protocollo OPI (ordinativo di pagamento e incasso), utilizzato nello scambio delle informazioni, in sostituzione del vecchio OIL (ordinativo informatico locale).

Il lavoro quotidiano della segreterie per la gestione di incassi e pagamenti viene semplificato per:

  • interoperabilità con la banca cassiera, con conseguente gestione automatica nel Bilancio BIS (o negli applicativi di bilancio di altri fornitori) delle operazioni di pagamento e incasso, evitando l’attuale caricamento manuale dei file nel sistema di home banking della scuola;
  • aggiornamento automatico dei dati che alimentano la piattaforma di certificazione dei crediti (PCC);
  • riduzione delle attività ripetitive e di scarso valore aggiunto;
  • azzeramento degli errori nella comunicazione dei dati.

Le scuole possono fare richiesta di adesione alla piattaforma, come previsto dall’art. 6 comma 1 del Decreto MEF 08/08/2019.

Le scuole che utilizzano il Bilancio BIS possono presentare domanda di adesione utilizzando la voce di menu Configurazione – Adesione SIOPE+, le scuole che utilizzano
software di altri fornitori possono inoltrare domanda di adesione nelle modalità indicate dai fornitori stessi.

NOTA

Esiti mobilità docenti 2024-2025, venerdì 17 maggio saranno resi noti già nella mattinata con un avviso sulla mail registrata su Polis

da La Tecnica della Scuola

Di Lucio Ficara

Nella mattinata di venerdì 17 maggio i docenti di ruolo interessati che hanno presentato istanza di mobilità, riceveranno una mail con l’esito direttamente sulla loro casella di posta elettronica, quella con la quale si sono registrati al sito di Istanze On-line. Le scuole, già dalle prime ore della mattinata di venerdì 17 maggio 2024, potranno consultare il bollettino della mobilità dei docenti a SIDI. Nelle ore immediatamente successive gli uffici scolastici provinciali pubblicheranno gli esiti della mobilità riferita alle rispettive province.

Le tre fasi della mobilità

Ciascun docente, nell’istanza di mobilità territoriale, ha potuto esprimere con un’unica domanda fino a quindici preferenze indicando le scuole, ovvero un codice sintetico (comune o distretto) sia per la mobilità intraprovinciale che per quella interprovinciale; in tale ultimo caso è stato possibile esprimere anche codici sintetici di una o più province. Nell’istanza di passaggio di cattedra e/o passaggio di ruolo, con istanze distinte e separate tra di loro e da quella territoriale, si sono potute inserire altre 15 preferenze per ogni singola domanda inoltrata.

La prima fase della mobilità docenti è riferita alla mobilità territoriale all’interno dello stesso comune, la seconda fase sarà quella dei trasferimenti tra comuni della stessa provincia, la terza fase si riferisce alla mobilità territoriale interprovinciale e mobilità professionale (passaggi di cattedra e di ruolo).

Reclamo avverso gli esiti della mobilità

Se nel controllare i bollettini ufficiali della mobilità 2024/2025 si dovessero trovare delle anomalie, come per esempio riscontrare che una scuola da voi espressa è stata assegnata ad un docente con minore punteggio del vostro, allora è importante vederci chiaro e fare immediatamente reclamo motivato e magari anche accesso agli atti.

Avverso gli esiti della mobilità è possibile fare ricorso entro i 10 giorni dalla data di pubblicazione, quindi entro e non oltre il 26 maggio 2024.

MODELLO DI RECLAMO MOBILITA’ 2024/2025

È utile sapere che in fase di pubblicazione degli esiti, in caso di rilevazioni di errori, è possibile intervenire con un reclamo ad hoc per ottenere una rettifica sulla disposizione dei bollettini ufficiali di mobilità.

Sulle controversie riguardanti le materie della mobilità in relazione agli atti che si ritengono lesivi dei propri diritti, gli interessati possono esperire le procedure previste dagli artt. 135, 136, 137 e 138 del CCNL 29/11/2007, tenuto conto delle modifiche in materia di conciliazione ed arbitrato apportate al Codice di Procedura Civile dall’art. 31 della legge 4 novembre 2010 n. 183. Si applicano, in quanto compatibili, le altre disposizioni dell’art.17. Quindi si può attivare una procedura di conciliazione entro massimo 15 giorni dall’atto pubblicatoo in cui vengono lesi i diritti dell’interessato. La richiesta del tentativo di conciliazione, sottoscritta dalla parte, deve essere depositata presso l’ufficio del contenzioso dell’amministrazione competente e presso l’ufficio territoriale.

Piano estate scuola 2024, come presentare le proposte progettuali. Scadenza 24 maggio

da La Tecnica della Scuola

Mancano ancora pochi giorni per inoltrare le istanze per l’adesione al Piano Estate, riferito all’anno scolastico in corso e al prossimo.

LEGGI L’AVVISO

L’avviso pubblicato dal MIM il 19 aprile prevede che le scuole interessate presentino domanda telematicamente attraverso la piattaforma SIF2127 appositamente predisposta. Il termine ultimo è fissato alle ore 18.00 del giorno 24 maggio 2024.

Come presentare le proposte progettuali

Le Istituzioni scolastiche statali e paritarie non commerciali che intendano partecipare all’avviso pubblicato il 19 aprile scorso, che dà ufficialmente il via al Piano Estate, sono tenute a predisporre il progetto secondo le fasi procedurali previste all’interno del nuovo sistema informativo SIF2127, partendo da una descrizione dello stesso.

In particolare, la presentazione della proposta progettuale deve avvenire seguendo le indicazioni dall’apposito “Manuale Candidature” presente nell’area “Assistenza” di SIF2127 (percorso: Assistenza Materiale di Supporto > PN 2127 Manuali2).

L’accesso al nuovo applicativo SIF2127 può avvenire sul sito https://pn20212027.istruzione.it dalla sezione “Accedi ai Servizi”, con il supporto del “Manuale Accesso” presente nella stessa area di accesso.

Si può accedere a SIF2127 anche dall’area riservata del sito del MIM (https://www.miur.gov.it/web/guest/home) premendo sul tasto “Accesso” posto in alto a destra nell’intestazione della pagina previa autenticazione sul portale MIM.

Il sistema informativo abilita automaticamente ad operare sia il Dirigente scolastico che il Direttore dei servizi generali e amministrativi, nonché il Coordinatore e il Legale rappresentante delle scuole paritarie. Dal portale SIF2127 si accede direttamente al servizio di assistenza tecnica o amministrativa.

Come avviene l’accesso ai servizi di SIF2127?

L’utente accede all’applicazione inserendo, nella pagina di Login dell’Area Riservata del portale MIM, le credenziali IAM se disponibili oppure SPID / CIE / eIDAS.

Ciascun utente che accede deve avere un’utenza del portale IAM mentre l’autorizzazione e la profilazione di secondo livello è gestita internamente all’applicazione. All’interno dell’applicazione è quindi presente il censimento dell’utente con il relativo ruolo/ruoli.

Come recuperare l’utenza di accesso al portale MIM?

Se l’utente non ricorda l’utenza di accesso al portale MIM, può utilizzare la funzionalità di recupero presente nel pannello di login, selezionando “Username dimenticato?”.

Come recuperare la password di accesso al portale MIM?

Se l’utente non ricorda la password di accesso al portale MIM, può utilizzare la funzionalità di recupero presente nel pannello di login, selezionando “Password dimenticata?”.

Cosa fare se a seguito della registrazione al portale MIM non si riceve nessuna email di conferma?

Se la registrazione al portale MIM è stata effettuata con una email PEC oppure se dopo la registrazione non si riceve nessuna email di conferma (verificare che l’email di conferma non sia finita tra gli spam), è possibile richiedere una nuova registrazione cancellando la precedente.

Nella pagina di login (https://iam.pubblica.istruzione.it/) selezionare la voce “Registrati” e inserire il codice fiscale. Sarà mostrato il seguente messaggio: “Registrazione non perfezionata”.

Premere il pulsante “Nuova Registrazione” per avviare una nuova registrazione modificando l’indirizzo email. Nel caso di utilizzo della PEC va verificato se l’indirizzo è abilitato a ricevere comunicazioni da caselle di posta non PEC.

Concorsi dirigenti scolastici: le istruzioni del Ministero per i candidati ammessi a sostenere la prova preselettiva

da La Tecnica della Scuola

Di Salvatore Pappalardo

Il Ministero dell’Istruzione e del Merito con la nota n° 66122 del 9 maggio 2024 ha dettato le istruzioni cui devono attenersi i candidati al concorso per titoli ed esami per il reclutamento di dirigenti scolastici, nello svolgimento della prova preselettiva.

Tempi

In riscontro a quanto previsto dall’articolo 6 del bando di concorso, la prova preselettiva del Concorso per titoli ed esami per il reclutamento di dirigenti scolastici nei ruoli regionali presso le istituzioni scolastiche statali si svolgerà il 23 maggio 2024 in un unico turno giornaliero, su tutto il territorio nazionale, dalle ore 14:30 alle 15:45.

Procedura identificazione

I candidati devono presentarsi nella sede scolastica loro assegnata dall’Ufficio Scolastico Regionale, muniti di un documento di riconoscimento in corso di validità e del codice fiscale, della ricevuta attestante l’avvenuta presentazione della domanda, e della ricevuta attestante il versamento del contributo di segreteria, da esibire al momento delle operazioni d’identificazione che avranno inizio alle ore 13:30. I candidati dopo essere stati identificati firmeranno il registro d’aula cartaceo e quindi accedere in una delle postazioni disponibili.

Mancata presentazione

Fatte salve le disposizioni legislative a favore di alcune categorie di candidati, la mancata presentazione nel giorno, ora e sede stabiliti, ancorché dovuta a caso fortuito o a causa di forza maggiore, comporta l’esclusione dalla procedura concorsuale.

Ammessi con decreti giudiziari Cautelari

Potranno essere ammessi a sostenere la prova, se non presenti negli elenchi resi disponibili il giorno della prova preselettiva, ove sono iscritti gli aspiranti che hanno inoltrato regolare domanda di partecipazione al concorso, esclusivamente i candidati muniti di ordinanze o di decreti cautelari dei giudici amministrativi specificamente loro favorevoli. Fermo restante che all’atto delle operazioni di riconoscimento, dovrà presentare copia del provvedimento giurisdizionale che lo riguarda.

Divieti previsti

Nel corso della prova preselettiva, i candidati non possono introdurre nella sede di esame manuali, codici, dizionari, testi di legge, supporti cartacei, appunti, pubblicazioni e stampe di qualsiasi tipologia, telefoni cellulari, smartphone, tablet, calcolatrici e altri strumenti idonei alla memorizzazione o alla trasmissione di dati, né possono comunicare tra loro. In caso di violazione dei divieti di cui al precedente periodo, è disposta l’immediata esclusione dal concorso.

Avvio della prova

La prova sarà avviata quando tutti i candidati saranno in postazione, con la comunicazione, da parte del responsabile d’aula della parola “chiave” di accesso/inizio della prova che i candidati dovranno inserire nell’apposita schermata che consentirà loro di leggere le istruzioni nel tempo di 3 minuti prima di avviare la prova.

La prova

La prova avrà la durata di 75 minutial termine dei quali il sistema interromperà la procedura e acquisirà definitivamente le risposte inserite fino a quel momento dal candidato. Ogni quesito sarà presentato in una schermata, che è possibile eventualmente scorrere utilizzando la barra laterale. È importante ricordare che delle quattro opzioni di risposta solo una è corretta e solo una potrà essere selezionata. Per ciascuno dei cinquanta quesiti è attribuito un punteggio pari a 1 punto per ogni risposta esatta e 0 punti per ogni risposta non data o errata.

Modificare la risposta

E’ possibile modificare la risposta cliccando in corrispondenza della risposta, questa sarà selezionata, quindi sarà sufficiente cliccare in corrispondenza dell’opzione di risposta con cui s’intende sostituirla. Qualora invece, si volesse annullare la risposta selezionata, lasciando la domanda senza risposta, si deve utilizzare il tasto “Cancella Risposta” che deselezionerà l’opzione di risposta eventualmente selezionata. La risposta selezionata sarà acquisita dal sistema o passando a un’altra domanda tramite il tasto “Freccia Avanti” o “Freccia Indietro” o passando alla pagina di riepilogo tramite l’apposito bottone o allo scadere del tempo.

Accesso alla pagina di riepilogo

Durante lo svolgimento della prova, sarà sempre possibile accedere alla pagina di riepilogo cliccando sul pulsante “vai alla pagina di riepilogo”. In quest’ultima pagina saranno visualizzate tutte le domande. Per ogni domanda sarà visualizzato un pulsante di colore magenta o azzurro. Il pulsante di colore magenta indicherà che il candidato ha già risposto alla domanda. Il pulsante di colore azzurro indicherà che il candidato non ha ancora risposto alla domanda. Cliccando su qualsiasi pulsante, sarà possibile accedere alla relativa domanda, ed eventualmente modificare la risposta.

Termine della prova

Quando il candidato avrà risposto a tutte le domande, dovrà attendere che il tempo previsto per la prova sia terminato, tempo che sarà consultabile nella parte superiore della pagina. Al termine della prova, il candidato deve rimanere presso la propria postazione e attendere lo sblocco della postazione da parte del responsabile tecnico d’aula, per visualizzare il punteggio ottenuto a seguito della correzione automatica e anonima del proprio elaborato eseguita dall’applicazione dove sarà tenuto a inserire il proprio codice fiscale.

Abbandono dell’aula

I candidati potranno abbandonare l’aula solo dopo che i risultati di tutti i candidati saranno stati raccolti, caricati e prodotto l’elenco contenente cognome, nome, data di nascita e il punteggio da loro ottenuto. Tale elenco sarà stampato e allegato al verbale d’aula. Successivamente i candidati controfirmeranno il registro cartaceo d’aula per attestare l’uscita e potranno, pertanto, allontanarsi dall’aula.

Intelligenza artificiale: studenti la temono, ma in pochi imparano ad utilizzarla

da Tuttoscuola

I lavoratori del futuro sembrano essere preoccupati dall’intelligenza artificiale: per 1 studente delle superiori su 3 potrebbe mettere in pericolo le proprie ambizioni. Diversamente, la manodopera straniera non viene percepita come una reale minaccia: solo 1 su 10 ha paura che possa peggiorare le prospettive occupazionali del nostro Paese. Anzi, per quasi 1 su 2 è una necessità. Lo rivela la ricerca “Dopo il diploma” di Skuola.net ed ELIS – realtà no profit che forma persone al lavoro – su un campione di 2.500 alunni delle scuole superiori. La ricerca è stata presentata in occasione della ELIS Open Week, l’evento di orientamento organizzato per avvicinare gli studenti alle aziende leader nei settori tecnico-tecnologici.

Anche i più giovani sono spaventati dalle conseguenze che l’intelligenza artificiale potrebbe avere sulle loro prospettive occupazionali: uno studente delle superiori su 3 ha infatti paura che machine learning e algoritmi possano in futuro precludergli buone opportunità lavorative. Al contrario, uno degli “spauracchi” degli adulti li preoccupa decisamente meno: solo 1 su 10 pensa che la presenza di “braccia” provenienti da altri Paesi possa fare lo stesso, diventando una minaccia. Tuttavia, sono ancora una minoranza coloro che si stanno formando per essere pronti alla sfida dell’IA, con una netta prevalenza della componente maschile e di quanti provengono da contesti familiari più privilegiati.

L’innovazione dunque, almeno in ottica lavorativa, non è vista dalle nuove generazioni come un’alleata, ma come un nemico. Per una porzione importante degli studenti intervistati (27%) ci sono alte probabilità che l’intelligenza artificiale possa mettere i bastoni tra le ruote nel percorso verso la realizzazione personale. E una fetta non trascurabile (8%) parte già sconfitta, considerando una certezza il fatto di dover rinunciare ai sogni di gloria per colpa dell’IA. Solo un quinto (19%) non teme per la sua occupabilità in un avvenire dominato dall’intelligenza artificiale. Più nello specifico, a mostrare le preoccupazioni maggiori sembrano essere i maschi, forse perché sono quelli più orientati verso settori tecnici: qui gli sfiduciati, totali o parziali, superano il 40%, quando tra le ragazze si resta poco sotto la media (33%).

Un timore, quello legato a un uso massiccio di tecnologia da parte di aziende e imprese, che non riguarda però solo le prospettive individuali. Per molti è da estendere all’intero sistema produttivo: per 1 intervistato su 4 ogni settore è a forte rischio, mentre circa il 30% pensa che problemi ci saranno, ma solo i comparti più votati al digitale potrebbero fare sempre più a meno delle persone in carne ed ossa. Va detto, comunque, che la maggior parte del campione pensa sia ancora presto per gridare all’apocalisse: il 37% crede che molte attività richiederanno ancora a lungo la mano dell’uomo.

In ogni caso, in base a questa lettura, dopo il diploma e l’eventuale formazione post-scolastica ci sarà da lottare per ottenere un lavoro. Nonostante ciò, in pochi si stanno dando da fare per non farsi trovare impreparati. Solamente un terzo degli studenti (34%) utilizza sempre o molto spesso quegli strumenti di intelligenza artificiale generativa, come ad esempio Chat GPT, di cui è piena la Rete. Addirittura 1 su 4 non li ha mai, ma proprio mai, provati.

Tra “smanettare” e saper usare, poi, ce ne passa. Lo sa bene quel 28% che si informa con una certa assiduità sui progressi compiuti dal machine learning, leggendo articoli o seguendo corsi e tutorial online. In questo, i ragazzi si sforzano decisamente di più delle ragazze: tra i primi, a prepararsi sull’IA sono il 37%, contro il 22% del campione femminile. Ma anche il contesto familiare fa la differenza: il 46% degli studenti provenienti da famiglie agiate si sta formando su prompt e affini, contro il 30% di coloro che provengono da contesti più umili.

Tutt’altro approccio, come detto, è invece quello adottato dai lavoratori di domani al cospetto dei “colleghi” di altri Paesi, specialmente se migranti o in fuga da contesti geopolitici critici. “Ci vengono a rubare il lavoro”, si sente spesso recriminare da parte degli adulti. Ma per i ragazzi è l’esatto contrario: solo l’8% vive con la preoccupazione che il multiculturalismo possa peggiorare le prospettive occupazionali degli italiani, in ogni settore. Per tanti altri (44%) la minaccia potrebbe valere giusto per compiti a bassa specializzazione. La maggior parte degli intervistati (48%) pensa invece che, a prescindere dagli stranieri, con costanza e impegno un buon lavoro si può sempre trovare.

Ecco perché, più in generale, solamente il 12% ritiene che l’afflusso di manodopera d’importazione possa tradursi in minori offerte, stipendi più bassi o condizioni di lavoro peggiori. Per oltre 7 intervistati su 10, al contrario, queste persone possono aiutare l’intera economia, portando a un arricchimento in termini di visione e modalità operative, che possono “migliorare” anche noi. Per il 16% sono addirittura una necessità, svolgendo quei lavori che noi non vogliamo più fare.

Di sicuro, i nostri studenti saranno sempre più chiamati a confrontarsi, in un mondo globale e tecnologico, con colleghi di lavoro “artificiali” o di matrice culturale diversa dalla propria. Per questo è fondamentale che acquisiscano skill adeguate fin dai banchi di scuola. Per sviluppare queste sensibilità, però, servirebbero attività di orientamento efficaci, che spesso non ci sono: solo 1 studente su 5, sempre tra quelli raggiunti dalla ricerca, sostiene di essere pienamente orientato su cosa fare dopo il diploma.

Il timore davanti a una profonda trasformazione tecnologica come l’Intelligenza Artificiale è alimentato anche dalla mancanza di competenze – osserva Pietro Cum, Amministratore Delegato ELIS – La formazione che ricevono i giovani riguarda spesso nozioni del passato e l’orientamento che dovrebbe spalancare le finestre sul futuro soffre di un sistema dell’istruzione che fa ancora fatica a dialogare con il mondo esterno e le sue rapide evoluzioni. Nella nostra esperienza, tuttavia, collaborando con scuole, istituzioni e imprese, constatiamo che la voglia di cambiare c’è. Potenziare le attività di orientamento e la formazione sulle cosiddette materie STEM sono obiettivi fondamentali sui quali continuare a lavorare”.

Esame terza media 2024: quali sono i requisiti per essere ammessi?

da Tuttoscuola

Esame terza media 2024: con quali requisiti si viene ammessi? A rispondere a questa domanda l’ultima ordinanza ministeriale sull’esame terza media. Ricordiamo che anche per i ragazzi di terza media, così come per quelli di quinta superiore, l’esame è ormai tornato ad avere lo stesso aspetto che aveva prima della pandemia: dalla settimana del 10 giugno prossimo oltre 560 mila studenti avranno a che fare con la prova di italiano, con quella di matematica e con quella relativa alle lingue straniere. Vediamo di seguito quali sono i requisiti per essere ammessi all’esame terza media 2024. In sede di scrutinio finale gli alunni frequentanti le classi terze sono ammessi all’esame terza media 2024 in presenza dei seguenti requisiti:

a) aver frequentato almeno tre quarti del monte ore annuale personalizzato, fatte salve le eventuali motivate deroghe deliberate dal collegio dei docenti;
b) non essere incorsi nella sanzione disciplinare della non ammissione all’esame di Stato prevista dall’articolo 4, commi 6 e 9 bis del decreto del Presidente della Repubblica 24 giugno 1998, n. 249;

c) aver partecipato, entro il mese di aprile, alle prove nazionali di italiano, matematica e inglese predisposte dall’INVALSI.

Nel caso di parziale o mancata acquisizione dei livelli di apprendimento in una o più discipline, il consiglio di classe può deliberare, con adeguata motivazione, la non ammissione all’esame terza media 2024.

Esame terza media 2024: voto di ammissione

In sede di scrutinio finale, il consiglio di classe attribuisce ai soli alunni ammessi all’esame terza media 2023, sulla base del percorso scolastico triennale da ciascuno effettuato, un voto di ammissione espresso in decimiIl consiglio di classe, nel caso di parziale o mancata acquisizione dei livelli di apprendimento in una o più discipline, può attribuire all’alunno un voto di ammissione anche inferiore a sei/decimi.

Personale ATA terza fascia: domande dal 28 maggio al 28 giugno, l’annuncio di Flc Cgil in attesa del decreto

da La Tecnica della Scuola

Di Redazione

Nel corso dell’incontro politico sulle GPS che si è tenuto nella tarda mattinata di oggi, 15 maggio, sono state comunicate ai sindacati le date per l’aggiornamento delle Graduatorie di Terza Fascia ATA 2024/2027. Queste sono previste da martedì 28 maggio mentre la chiusura delle istanze per il 28 giugno.

Il relativo decreto sarà inviato dagli uffici alla firma del Ministro. Lo riporta Flc-Cgil.

Graduatorie ATA III fascia, Flc Cgil: “Spostare domande presso ambiti territoriali”

Ecco il commento, in una nota, del sindacato guidato da Gianna Fracassi: “Il MIM faccia presto senza ricorrere a ulteriori rinvii, ma soprattutto metta le scuole nelle condizioni di poter operare serenamente in un periodo già così denso di scadenze. A questo scopo non ci stancheremo mai di rivendicare e di chiedere lo spostamento di queste domande, come già avvenuto per le GPS, presso gli ambiti territoriali e il rinforzo del personale delle segreterie, mettendo così fine allo scandalo delle scuole desertificate nei mesi di luglio e agosto a causa delle migliaia di contratti con scadenza il 30 giugno”.

Compilazione del PEI, Anffas lancia l’allarme: forti difficoltà applicative, servono indicazioni uniformi alle scuole

da La Tecnica della Scuola

Di Lara La Gatta

È urgente e necessaria l’emanazione di indicazioni uniformi a tutte le istituzioni scolastiche statali e paritarie del territorio nazionale che, nelle prossime settimane, saranno coinvolte nella compilazione dei modelli nazionali di PEI.

A richiederlo è l’Anffas – Associazione Nazionale di Famiglie e Persone con Disabilità Intellettive e Disturbi del Neurosviluppo – che ha richiesto al Ministero dell’Istruzione e del Merito, al Ministero della Salute e all’INPS, nonché al Ministro per le Disabilità, un intervento urgente per risolvere le criticità sulla compilazione dei PEI in vista dell’a.s. 2024/2025.

L’Associazione ricorda in proposito che entro il 30 giugno i GLO dovranno compilare le sezioni conclusive del PEI per gli alunni già in possesso di certificazione e i PEI provvisori per gli alunni che hanno ottenuto la certificazione per la prima volta provvedendo, alternativamente, anche alla compilazione delle sezioni 11 o 12.

È proprio con riferimento a tali procedure che l’Anffas indica “forti difficoltà applicative che persistono rispetto all’individuazione della proposta delle ore di sostegno didattico e di assistenza specialistica per l’a.s. 2024/2025”.

Queste, in particolare, le criticità evidenziate: al momento, non sono compilabili le tabelle C e C1 per l’assegnazione delle risorse di sostegno perché esse presuppongono la preventiva stesura del profilo di funzionamento ai sensi dell’art. 18 del D.I. 182/2020, che non è ancora operativo.

A questo deve aggiungersi che tale decreto è stato corretto con il successivo D.I. 153/2023, che dispone di fare riferimento anche al verbale di accertamento della condizione di disabilità in età evolutiva ai fini scolastici, anch’esso mai reso operativo. Ne consegue che – evidenzia l’Anfass – “oggi si richiede alle istituzioni scolastiche di compilare dei campi del nuovo PEI senza aver approntato, predisposto e resi operativi tutti gli strumenti, come sopra detto, previsti dalla vigente normativa e propedeutici ed essenziali a tal fine”.

Pnrr Istruzione: avanzamento a rallentatore, solo il 17% dei fondi spesi. Report Fondazione Agnelli-Astrid

da OrizzonteScuola

Di redazione

L’avanzamento del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (Pnrr) per quanto riguarda l’istruzione procede a rilento. Secondo il Focus “Il Pnrr per scuola e università: a che punto siamo?”, realizzato dalla Fondazione Agnelli in collaborazione con Fondazione Astrid, al 31 Dicembre 2023 solo il 17% dei fondi stanziati è stato effettivamente speso. Un dato preoccupante, inferiore alla media nazionale del Pnrr, che si attesta al 22%.

Complessivamente il Piano destina all’istruzione 20,09 miliardi di euro, rispetto ai 20,24 miliardi previsti inizialmente. Lo studio si concentra in particolare sul piano per asili nido e scuole dell’infanzia, caratterizzato da un iter accidentato. Dati recenti del portale Italia Domani indicano che 2.437 progetti sono stati aggiudicati e per 2.268 (93%) sono iniziati i lavori. Un segnale positivo, che però non è supportato da informazioni riguardo alle risorse assegnate e alla spesa sostenuta per ciascun progetto.

Il Focus evidenzia la mancanza di trasparenza e di informazioni tempestive sullo stato di avanzamento dei singoli progetti. “È un risultato oggi insoddisfacente e che preoccupa per il futuro”, commentano Andrea Gavosto, direttore della Fondazione Agnelli, e Alberto Zanardi dell’Università di Bologna e del Comitato Scientifico Astrid. “Se si considera che il Mef ha stimato l’effetto cumulato delle misure per l’istruzione sulla crescita economica 2021-26 in 1,3 punti di Pil, più elevato di molte altre componenti del Pnrr, è chiaro che gli interventi per scuola e università siano fra quelli su cui sarebbe necessario spingere di più”.

Scuole estero, pubblicati gli elenchi definitivi del personale ammesso ai colloqui dal 29 maggio. Decreto

da OrizzonteScuola

Di redazione

Sono stati pubblicati sul sito del MAECI gli elenchi definitivi dei candidati ammessi a sostenere il colloquio orale per la formazione delle graduatorie del personale scolastico, dirigenti, docenti e ATA, per la destinazione all’estero e le date dei colloqui.

I colloqui inizieranno il 29 maggio 2024 e si terranno per via telematica.

I candidati che vogliono assistere ai colloqui, sempre per via telematica, possono farne richiesta inviando una PEC all’indirizzo dgdp.05_selezione@cert.esteri.it con almeno 5 giorni di anticipo rispetto alla seduta alla quale chiedono di assistere, esclusivamente tramite il modello allegato al decreto.

Verrà richiesto al pubblico autorizzato ad assistere di identificarsi.

I candidati che per gravi e debitamente documentati motivi, non possono sostenere il colloquio nella data prevista devono inviare istanza di modifica della data a mezzo pec all’indirizzo dgdp.05_selezione@cert.esteri.it entro e non oltre il giorno precedente a quello stabilito per il colloquio di cui all’Allegato n. 2.

Decreto

Esiti mobilità docenti 2024, fasi e continuità di servizio

da La Tecnica della Scuola

Di Redazione

Manca poco per conoscere gli esiti della mobilità 2024/2025. Nella mattinata del prossimo venerdì 17 maggio saranno resi pubblici i trasferimenti, passaggi di ruolo e di cattedra dei docenti titolari di ogni ordine e grado di istruzione. È importante ricordare che i docenti soddisfatti nelle loro istanze di mobilità perderanno per gli anni scolastici futuri il punteggio della continuità del servizio e della continuità del Comune.

Le fasi della mobilità docenti

Ciascun docente nell’istanza di mobilità territoriale ha potuto esprimere con un’unica domanda fino a quindici preferenze indicando le scuole o un codice sintetico (comune o distretto) sia per la mobilità intraprovinciale che per quella interprovinciale. In tale ultimo caso è stato possibile esprimere anche codici sintetici di una o più province. Nell’istanza di passaggio di cattedra e/o passaggio di ruolo, con istanze distinte e separate tra di loro e da quella territoriale, si sono potute inserire altre 15 preferenze per ogni singola domanda inoltrata.

La prima fase della mobilità docenti è riferita alla mobilità territoriale all’interno dello stesso comune; la seconda fase sarà quella dei trasferimenti tra comuni della stessa provincia; la terza fase si riferisce alla mobilità territoriale interprovinciale e alla mobilità professionale (passaggi di cattedra e di ruolo).

Continuità del servizio

Nella mobilità docenti, la continuità del servizio nella scuola di titolarità dà diritto al riconoscimento di un punteggio oltre il normale punteggio dell’anzianità del servizio. Vengono riconosciuti 2 punti per anno scolastico fino al quinquennio di continuità e 3 punti per anno scolastico oltre il quinquennio.

Nella mobilità d’ufficio e nelle graduatorie interne di Istituto c’è un’altra continuità che deve essere calcolata, ovvero la continuità nel comune di titolarità, con un punto aggiuntivo per ogni anno scolastico prestato in altre scuole del medesimo comune. È utile sapere che chi è soddisfatto a domanda volontaria per la mobilità perde il diritto del punteggio della continuità, e se cambia anche ruolo, cattedra o tipo di posto, perderebbe anche il punteggio riferito alla continuità nel comune. Se invece il docente viene trasferito d’ufficio o a domanda condizionata, il suo punteggio di continuità resta immutato fino alla risoluzione della sua precedenza al rientro nella scuola di precedente titolarità.

La Commissione pubblica nuovi orientamenti per il benessere e la salute mentale di giovani e insegnanti a scuola

da Il Sole 24 Ore

I documenti propongono che il benessere a scuola venga affrontato in modo globale e integrato, con particolare attenzione alla prevenzione.
di Redazione Scuola

Oggi, all’inizio della Settimana europea della salute mentale, il gruppo di esperti della Commissione sul benessere nelle scuole ha pubblicato due nuove serie di orientamenti rispettivamente per i responsabili delle politiche nel settore dell’istruzione e per i dirigenti scolastici e gli educatori, al fine di aiutarli ad affrontare le sfide connesse al benessere e alla salute mentale sia dei giovani sia degli insegnanti. Iliana Ivanova, commissaria per l’Innovazione, la ricerca, la cultura, l’istruzione e i giovani, presenterà gli orientamenti durante la discussione odierna sulla carenza di insegnanti organizzata nell’ambito del Consiglio “Istruzione, gioventù, cultura e sport” in corso sotto la presidenza belga.

Le priorità

La Commissaria Ivanova ha dichiarato: «Le relazioni sul declino dello stato di benessere e della salute mentale di studenti e insegnanti sono fonte di preoccupazione. Confido che questi orientamenti completi possano fare la differenza nelle scuole di tutta Europa. Insieme stiamo gettando le basi per un panorama educativo più sano e inclusivo». Gli orientamenti propongono che il benessere a scuola venga affrontato in modo globale e integrato, con particolare attenzione alla prevenzione.

Aiutare gli educatori e gli insegnanti

Sottolineano poi la necessità di aiutare gli insegnanti e gli educatori con risorse aggiuntive che consentano loro di mantenere il proprio benessere, nonché la necessità di formare reti solide, che coinvolgano le parti interessate locali, in particolare i settori dell’assistenza sanitaria e sociale, ma anche l’istruzione superiore, le organizzazioni giovanili e le famiglie. Il gruppo di esperti della Commissione sul benessere nelle scuole è stato istituito per elaborare raccomandazioni strategiche e orientamenti basati su dati concreti nell’ambito dell’iniziativa faro dello spazio europeo dell’istruzione “Percorsi per il successo scolastico”. Si prevede per il prossimo autunno la pubblicazione di una relazione, che conterrà una versione più approfondita degli orientamenti con prove a sostegno provenienti dalla ricerca, ulteriori pratiche da cui trarre ispirazione e consigli per garantire che gli orientamenti raggiungano efficacemente le scuole in Europa.

Anno di formazione e prova neoassunti: attività formative PNRR non sono obbligatorie. Il Ministero chiarisce. NOTA

da OrizzonteScuola

Di redazione

Con la nota n. 67715 del 13 maggio il Ministero dell’istruzione e del merito chiarisce che le attività di formazione del PNRR, previste dal decreto PNRR 4 del 2 marzo 2023, non sono obbligatorie.

La nota precisa che il decreto legge 2 marzo, n. 19, poi legge 29 aprile 2024, n. 56, è stato emanato in un periodo già considerevolmente avanzato del periodo di formazione e di prova, pertanto, qualora le attività siano già concluse o sia rimasto un numero di ore insufficienti, limitatamente all’anno scolastico 2023/2024 la mancata frequenza delle attività previste dal decreto legge di cui sopra non pregiudica la validità del percorso formativo.

NOTA

L’articolo 14 del decreto PNRR 4:

A decorrere dall’anno scolastico 2023/2024, le attività formative durante il periodo annuale di servizio in prova prevedono anche la frequenza, comprovata dal conseguimento di apposito attestato finale, di uno o più moduli formativi, pari ad almeno il 20 per cento delle ore complessivamente previste nel decreto di cui al all’articolo 13, comma 1, quinto periodo, erogati nell’ambito delle linee di investimento 2.1 e 3.1 della Missione 4, Componente 1, del Piano nazionale di ripresa e resilienza.